La storia del Milan è ricca di trofei prestigiosi e ciò grazie ai giocatori, agli allenatori e ai proprietari che si sono succeduti alla guida del club. I rossoneri hanno vinto finora 19 scudetti e 7 Champions League e il che li rende la seconda squadra più titolata a livello nazionale, nonché l’italiana con più successi in campo europeo.
Mai nessuno finora è riuscito nell’impresa di aggiudicarsi tante Champions quante il Milan, con la prima inseguitrice, l’Inter, che è a sole tre vittorie. Una lunga tradizione di successi accompagna quindi il club rossonero che ora, con Stefano Pioli in panchina, sta facendo tutto il possibile per continuare a trionfare in Italia e in Europa.
L’anno scorso sono arrivati vicini alla finale perdendo in semifinale contro i cugini nerazzurri. Ciò dimostra comunque l’alto livello di competitività della rosa, con giocatori come Leao, Theo Hernandez e Maignan che stanno prendendo in mano le redini della squadra per prestazioni e carisma in campo.
Quest’ultimo, in particolare, da quando è arrivato a Milano, non ha fatto rimpiangere Gigio Donnarumma, colui che avrebbe dovuto essere il simbolo del “Diavolo” avendo indossato la fascia da capitano già quando aveva soltanto 21 anni. Un chiaro segnale, questo, della tempra da campione del numero uno azzurro, anche se poi le vie del mercato lo hanno portato lontano dal capoluogo lombardo.
Adesso, infatti, si trova al Paris Saint-Germain, dove però non se la sta passando troppo bene al momento tra papere e sconfitte di squadra talvolta clamorose. Nel commento pubblicato in questo articolo, quest’ultimo, ex portiere del Milan dal 1993 al 1996, sostiene che Donnarumma non sia così bravo con i piedi come il collega Maignan, anche se è fuori da ogni discussione il suo valore nelle parate.
D’altronde, negli anni, abbiamo visto più volte come il classe ’99 sia riuscito ad essere decisivo sia con i club che con la Nazionale, con cui ha peraltro vinto un Europeo da protagonista.
Ad ogni modo, Donnarumma e Maignan sono soltanto due dei tanti portieri di altissimo livello che hanno vestito la maglia rossonera. Vediamo quindi chi sono i top 5 della storia del Milan.
Milan, i top 7 portieri del passato
Andando in ordine cronologico, il primo nome di questa speciale lista è quello di Giorgio Ghezzi. Portiere del Milan dal 1959 al 1965, Ghezzi è stato il numero uno della squadra di Nereo Rocco di quel periodo vincendo uno Scudetto ed una Coppa Campioni, diventando peraltro il primo portiere italiano della storia a sollevare il trofeo.
Il post Ghezzi è stato invece segnato da un altro big del ruolo, Fabio Cudicini (1967-1972), hall of famer dei rossoneri in virtù dei suoi titoli conquistati con il club. Uno Scudetto, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Coppa Campioni e la prima Coppa Intercontinentale della storia milanista. Peraltro, grazie alle sue prestazioni, viene ribattezzato dalla stampa inglese “The Black Spider”, il Ragno Nero.
Un altro formidabile numero uno dei rossoneri è stato poi Enrico Albertosi, giocatore del Milan dal 1974 al 1980 e in grado anche di sollevare un Europeo (1968) con la maglia della Nazionale, oltre a diventare vicecampione del mondo sempre con gli azzurri a Messico ’70. Con i rossoneri ha invece vinto uno Scudetto e una Coppa Italia.
Poi, arriviamo a Giovanni Galli, portiere del grande Milan di Arrigo Sacchi (1986-1990). Con lui in porta, la formazione meneghina ha vinto uno Scudetto, due Coppe Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa europea e una Supercoppa di Lega.
Dopodiché, troviamo l’erede di Galli, Sebastiano Rossi, primo a riuscire a superare il record di imbattibilità di Dino Zoff mantenendo la propria porta inviolata per ben 929 minuti. Nei suoi 12 in maglia rossonera (1990-2002), ha vinto cinque scudetti, tre Supercoppe italiane, una Champions League, una Supercoppa europea e una Coppa Intercontinentale.
Proprio mentre Rossi si apprestava a chiudere la sua esperienza al Milan, un altro grande portiere si preparava a diventare uno dei migliori portieri che il club milanese abbia mai avuto, Christian Abbiati. Dopo aver scalato le gerarchie festeggiando lo scudetto del 1998/1999. Poi, andrà via, ma tornerà a Milanello anni dopo per riprendersi la maglia da titolare del “Diavolo” diventando una bandiera rossonera e, oltre al campionato del ‘98/’99, nel suo palmares ci sono anche altri due scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe italiane, una Champions League e una Supercoppa Uefa.
L’azzurro andò via a causa dell’esplosione di un altro big della storia del Milan, Nelson Dida. Con il brasiliano in porta (dal 2002 al 2010 dopo la breve parentesi del 2000/2001), i rossoneri hanno vinto uno Scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana, due Champions League, due Supercoppe Uefa e anche unaCoppa del mondo per club.